impressioni sulla passione della fotografia e non solo

impressioni sulla passione per la fotografia e non solo

giovedì 24 aprile 2014

A.I. Intelligenza Artificiale

di Fabio Foggetti

E' trascorso un mese esatto da quando ho guardato Salvate il Soldato Ryan e per un po' mi sono trovato davanti ad un ostacolo, simile a Schindler's List. Ma se quel film non sono risucito a rivederlo, con A.I. le cose sono andate meglio. Il problema in questo caso sta nel finale, nella sua suggestiva triste malinconia, qualcosa che già la prima volta mi era entrato dentro. Posso dire subito che è la parte del film che più mi è rimasta. Sono passati diversi anni dal film precedente, è il 2001 quando questo lavoro di Spielberg, e in parte di Kubrick, arriva al cinema. Il regista ci mette tutto, amore, questioni etiche, morali, morte, accettazione della stessa, effetti speciali e, come al solito dopo l'arrivo di Kaminski, una fotografia superlativa.


A.I. è un'opera toccante, delicatamente diretta, anche nelle sue sequenze più "rumorose" come la "fiera della carne". Brilla sopratutto nel primo e nel terzo atto, perchè qui stanno racchiusi i momenti più surreali, più malinconici. La casa popolata dall'amore materno apre e chiude il film. Una casa che apparentemente esiste avulsa dal resto del mondo, per il bambino che è David è proprio così, lui non conosce altro. E forse la sua sfortuna più grande è di non crescere mai, non poter evolvere mai. Da questo punto di vista credo che proprio il secondo atto, quello per me meno riuscito, sia fondamentale. David si trova catapultato nel mondo vero eppure, dopo tante strane avventure, ne esce tale e quale a prima.

Alla fine è un'opera complessa, visivamente appagante, emozionante. Non so se l'ho davvero capita.
Su imdb 9.

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