impressioni sulla passione della fotografia e non solo

impressioni sulla passione per la fotografia e non solo

martedì 30 ottobre 2012

Distacco temporale

di Paolo Grazioli

Qualche giorno fa stavo mettendo un po' d'ordine nelle cartelle con Adobe Bridge, e tra le foto scartate mi imbatto in questa, di due anni fa.

Freddo e vento

Mi sono fermato a guardare la miniatura chiedendomi cosa ci fosse di sbagliato nella foto, e perché mai l'avessi scartata. Mi piace parecchio!

domenica 28 ottobre 2012

Il suono di un'immagine

di Fabio Foggetti

io sentivo i mille rumori della stazione, ma lei?
Sicuramente altri prima di me hanno riflettuto sulla questione. Per cui io, come spesso è abitudine su questo blog, ci rifletterò brevemente. Ma qualche giorno fa me lo sono chiesto. Che rumore ha una fotografia? Di base, nessuno. 

Silenzio in chiesa, o forse era in corso una cerimona con centinaiadi persone?
Forse, dico forse, ha il rumore del luogo in cui ci si trova mentre la si osserva. Eppure non ne sono così convinto perchè volentieri, mentre si guarda una fotografia, magari bella, ci si perde talmente dentro di essa che i suoni esterni non esistono più, un po' come con un buon libro.

Ma una fotografia può avere, almeno per il fotografo che l'ha catturata, ancora dentro di sè i rumori del momento preciso in cui è stata congelata. Eppure anche in questo caso, nel momento in cui si guarda dentro al mirino della reflex, ci si concentra sull'immagine, sulla composizione e, a volte, anche sui parametri di scatto. In quei pochi istanti (o in quei lunghi minuti, in base a cosa si sta cercando di immortalare) l'orecchio si chiude, si è sordi a tutto ciò che non è l'immagine.

Magari la fotografia porta con sè i suoni della nostra immaginazione, delle nostre aspettative. O magari ci inganna, come può essere un fiore solitario nel silenzio di un campo, anche se magari a pochi metri corrono le auto su una strada che l'autore ci ha tenuta ben celata.

Qui l'esperienza comune ci dovrebbe aiutare.

mercoledì 24 ottobre 2012

Bianco e nero in camera.

di Fabio Foggetti

Esco per fotografare, non carico le batterie e così mi abbandonano subito. Fuori c'è nebbia, imposto il bianco nero in camera.


domenica 21 ottobre 2012

Atmosfera di casa

di Fabio Foggetti

Non di casa mia ma della Casa Bianca di Washington D.C. 
Da poco meno di un anno seguo saltuariamente le immagini di Pete Souza, fotografo ufficiale della residenza del presidente americano, e ne rimango catturato. Ci ritrovo davvero un'atmosfera familiare, calda, meravigliosamente sottolineata dai forti ma allo stesso tempo morbidi contrasti tra luci calde e ombre. Eppure deve essere una vita "discretamente" concitata quella di uno dei luoghi politicamente nevralgici del mondo. Probabilmente è proprio l'occhio di Souza che coglie e rimanda in particolare questi momenti di vita, perché di quello si tratta, delle vite di del presidente di una nazione e del fotografo che lo osserva. 

sabato 20 ottobre 2012

Due passi, una via di Cremona

di Fabio Foggetti

Reflex alla mano, qualche giorno fa dovevo andare a recuperare la mia auto a circa mezzo chilometro da casa. Quale modo migliore per non annoiarmi che rispolverare la Nikon, sempre troppo ferma in questo periodo. In realtà la cosa, che prima mi preoccupava, ora mi fa pensare che, semplicemente, ci sono dei momenti in cui non mi sento ispirato per cui tanto vale che mi dedichi piacevolmente ad altro.

Qualche centinaio di metri per qualche foto di strada.
La D40 risponde sempre molto bene, le macro con il 35mm 1.8 non sono fattibili, così come gli angoli particolarmente ampi e ricercati, ma resta una lente fantastica.

Qui avrei voluto una macro, anche perché non ho reso lo sfocato al meglio, troppo confuso

Questo scorcio mi piace, ma al solito, il merito va al contrasto tra il palazzo e il bel blu

dicevo, due passi

Artfiicio e natura

Quando la macchina riesce a coglierle trovo fantastiche queste ombre

Mancanza di grandangolo

sabato 13 ottobre 2012

Relativamente antica

di Paolo Grazioli

Da poco più di due anni mi ero accorto che qualche foto uscita dalla mia D50 non era a fuoco. Non ci badai troppo, pensando che fosse il micromosso dovuto a condizioni di scatto non ideali. Quando però cominciai a riguardare i dati EXIF e notai che alcuni scatti erano a 1/200 con focale sui 24 mm, controllai di non avere il morbo di Parkinson a mia insaputa. Esito negativo.
Incolpai subito l'obiettivo (il 18-55 del kit) e dato che ero curioso di provare questa magia chiamata VR, comprai il 18-55 VR II.
Gita al lago, un po' di foto, e il giorno dopo mi accingo a catalogare le foto con Adobe Bridge e mentre ne guardo alcune al 100% vedo che non sono a fuoco.

screenshot bridge loupe
Purtroppo dal display della macchina fotografica non si nota

lunedì 8 ottobre 2012

Parola alle parole, Kindle

Oggi mi sono accorto che è passata ben una settimana dall'ultimo post, tra l'altro un iPhoneography Monday! Siccome di foto non ne ho scattate e di riflessioni, al momento, non me ne vengono, mi sono fermato a riflettere su cosa ho fatto in questi giorni. La risposta è arrivata subito, ho passato un sacco di tempo a leggere.
Leggere mi piace moltissimo e quest'anno mi sono impegnato ad aumentare un po' il numero di libri rispetto al lustro precedente. Ci sono parzialmente riuscito, ma ne devo ancora fare di strada prima di arrivare ai ritmi del mio periodo aureo. La particolarità della settimana però è data dal fatto che ho terminato il mio primo ebook sul nuovo Kindle di Amazon.


Esperienza assolutamente positiva, sia per il libro, il classico d'avventura "Le Tigri di Mompracem" sia per il primo impatto con questo, per me, nuovo tipo di oggetto tecnologico.
Come detto si tratta del Kindle prodotto da Amazon, il modello base, la cui prima caratteristica positiva è proprio il prezzo. Ma non solo quello mi ha meravigliato. Dopo la prima mezz'ora passata a capire le funzioni dei tasti e a familiarizzare con lo schermo apparentemente un po' troppo piccolo e grigiastro, sono stato letteralmente risucchiato dalla narrazione di Salgari. Mi sono completamente dimenticato di star leggendo su un supporto elettronico. Promosso anche lo schermo. Certamente c'è di meglio, quantomeno il Kindle Paperwhite lo sembra, ma anche il mio non affatica per nulla gli occhi. E le dimensioni, potendo regolare le dimensioni dei caratteri e dell'interlinea, sono ideali per tenerlo con una mano sola.
Ecco un altro punto, la leggerezza, il quasi non sentirlo in mano e il poterlo portare comodamente con sè.
C'è altro:
i vocabolari integrati
il retro gommoso antiscivolo
la possibilità di scaricare il primo capitolo di un libro prima di acquistarlo
il relativo risparmio economico se si legge almeno, credo, una decina di libri l'anno
poter sincronizzare il libri con l'omonima applicazione per iPhone

Di certo i libri illustrati e i cari volumi di fotografia non sono adatti ad essere studiati con questo Kindle, ma i romanzi e i saggi, specialmente quelli d'attualità, sono il suo pane quotidiano.